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Recensione “Love on the brain. L’amore in testa” di Ali Hazelwood

 

Dear romantic readers, il ciclo STEM di Ali Hazelwold colpisce ancora. Risate, dolcezza e capisaldi che ognuno di noi dovrebbe tenere a mente, questi sono i punti principali di un libro che non può fare altro che conquistare pagina dopo pagina.


Quando le viene offerta la possibilità di guidare un team di lavoro alla NASA , la neuroscienziata Bee Königswasser si pone la domanda: al posto mio, Marie Curie cosa farebbe? Ovviamente, accetterebbe senza esitare. Ma la madre della fisica moderna non ha mai dovuto condividere il comando con Levi Ward, l'arcinemico di Bee fin dai tempi del dottorato, un ingegnere tanto attraente quanto insopportabile. Eppure, nel momento in cui qualcuno cerca di sabotare il laboratorio, è proprio Levi a dimostrarsi un alleato fedele. Per lei, che ha passato tutta la vita a studiare la mente e a farsi dominare dalla ragione, arriverà il momento di seguire il cuore?


Inizio dicendo che da donna nel mondo degli STEM mi sono sentita profondamente in empatia con la storia. Partiamo dal punto di vista degli ambienti lavorativi, in un settore come l’ingegneria, ad esempio, quante donne ci sono in un ufficio? Posso parlare per me, solo io. Ho imparato con il tempo che bisogna prendere e andare avanti, la situazione nei meeting stile "Ape regina" non mi tocca nemmeno. Sono donna e ne vado fiera. Non tutti i posti sono uguali e le ingiustizie ci sono ma bisogna alzare la testa e spiazzare le persone. Altro tema importante, gli esami per entrare nei dottorati di ricerca o, in Italia, nelle università. In quanti hanno visto sfumare i propri sogni a causa di una valutazione che spesso e volentieri non centrava nulla con la facoltà scelta? A voi sembra giusto? Ho sempre pensato che alla fine se uno intraprende un percorso di studi negli anni sarà soggetto a una specie di “selezione naturale”, che senso ha sbarrare la strada in partenza o peggio, dare la possibilità solo a quelli che possono permettersi di pagare corsi su corsi propedeutici! 
Ad ogni modo, al di là di questo il libro è molto molto carino, ho apprezzato le riflessioni fatte, ho adorato le piccole curiosità su Marie Curie e soprattutto mi sono commossa per un odio/amore che poi tanto odio non era. Quanto è bello quando nei libri nell’epilogo tutto viene risolto e si prospetta solo un bel lieto fine.

Bee è un vulcano dai capelli colorati che riempirà la vita di Levi senza esclusione di colpi. Lei, una ragazza cresciuta da sola con la sindrome dell’abbandono sarà messa di fronte a un uomo che le donerà e le prometterà il mondo intero.
Levi austero, imperturbabile e sempre arrabbiato . . . . questa è la prima impressione, ma dopo diventerà la dolcezza e la salvezza per l’amore della sua vita.


“Conosco il suo profumo. Il piccolo neo che le si vede sul collo quando lega i capelli. Il suo labbro superiore, un po' più gonfio di quello inferiore.

La curva del suo polso quando tiene la penna.

È sbagliato, molto sbagliato, ma conosco ogni forma del suo corpo. Mi addormento pensandoci, e poi mi sveglio, vado a lavorare e la trovo li, ed è impossibile.

Le dico cose con cui so che è d'accordo, solo per sentirla rispondermi con un mormorio. È come un rivolo d'acqua calda che mi scende lungo la spina dorsale.”


“«Eri sempre nella mia testa. E non sono mai riuscito a tirarti fuori.»”


I personaggi secondari sono stupendi, non so quanto ho riso in alcune scene (no spoiler).

Il pov è unico, di Bee, ma nonostante ciò ho apprezzato davvero tutto, amore, risate e un pizzico di scienza. Non posso che dire alla Sperling grazie per aver portato il libro in Italia!

P.s. Tutto il rosa della copertina è un'aggiunta che amo!


“«Onestà. La vuoi un po' di onestà?»

«Sì, certo. Voglio che siamo più onesti possibile...»

«E allora eccotela: sono innamorato di te.”


…. sul profilo Instagram e scorrendo il post fino alla fine troverete un piccolo tocco personale che nasce dalla mia seconda passione oltre ai libri: la moda…. 


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Outfit:

@carolinaherrera Abito 

@ganni Mules

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