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Recensione “Game of Gods” di Hazel Riley

 

Dear romantic readers, l’unica al mondo rimasta a non aver letto la serie di "Game of Gods" ero io. . . . mai errore fu più grande. Questo primo volume pubblicato dalla Sperling mi ha letteralmente lasciato senza fiato. Letto in tre giorni (solamente perché  dovevo lavorare), GOG mi è entrato nel cervello e per un po ' i fratelli  saranno la mia ossessione.


Hades, Apollo, Hermes, Aphrodite e Athena - sono i più popolari di Yale. Ogni venerdì sera organizzano quelli che sono diventati famosi come i Giochi degli Dèi, in cui all'avversario non si riserva nessuna pietà; batterli è impossibile. Quando Haven arriva al campus, rimane affascinata da loro in particolare da Hades. L'amore che scoppia tra i due è irrefrenabile, ma si rivela ben presto una vera e propria discesa all'Inferno.


Haven ed Hades sono una coppia esplosiva. 
L’inferno e il paradiso, Ade e Persefone, due facce di una stessa medaglia, tanto diversi quanto uguali e complementari. 
Hades mi ha conquistato fin dal primo momento (so già che non guarderò mai più con gli stessi occhi le mele). Lui è quello che si definisce il classico ragazzo innamorato perso senza saperlo. Haven l’ha seriamente messo al tappeto al primo sguardo. 


“L’alba mi ricorda che, per quanto nessuno mi abbia mai voluto, io sono vivo, Haven.» “


La sua dolcezza nascosta nei piccoli gesti, il suo dolore per la vita e la sua forza nell’affrontare tutto e tutti mi hanno fatto adorare il personaggio. Il buio, un angelo caduto costretto a fare i conti con una realtà che gli sta stretta.


“«Sono invidioso di chi riesce a guardarti negli occhi, Haven. Di chi riesce a guardare nelle tue iridi eterocrome senza desiderare ardentemente di averti.»”


“«È questo il posto a cui appartieni. Qui. Con me.» Mi si mozza il respiro. «Ne sei sicuro?» «Eísai dikós mou.» (« Tu sei mia»)”


“«Non posso dirti quello che vorresti sentirti dire, ma ti giuro che ogni volta che mi permetterai di stare con te, io mi inginocchierò ai tuoi piedi e farò tutto ciò di cui hai bisogno.»”


“Voglio concedermi solo un’occhiata. Una sola. La guardo un secondo e poi ho finito. Ma quando i miei occhi incontrano i suoi, rimango spiazzato. Ha un’iride azzurra e l’altra marrone. Eterocromia. Non ho mai incontrato una persona con gli occhi di colore diverso. Sono bellissimi. Così belli che non riesco a smettere di guardarli e mi sento un idiota.”


Haven è STUPENDA, forte, coraggiosa, intelligente e un po ' fuori di testa. Uno di quei personaggi che prima di tutto si mostrano forti e indipendenti. Lei è il paradiso, la luce in un'oscurità perenne avvolta dal mistero.. . . e ancora non abbiamo visto nulla, il finale mi ha lasciata troppo interdetta.


“«Qualsiasi gioco tu voglia fare, Hades, io non mi tirerò mai indietro. Mi adatterò a ogni regola, anche quando verrà cambiata all’ultimo momento, e proverò a rigirarla a mio favore per distruggerti. Continuerò a giocare anche quando non avrò più alcuna pedina in mano. Sempre.»”


Ma non ci sono solo loro! Hermes, Apollo, Aphrodite, Athena e gli amici di Haven, ogni singolo personaggio secondario ha un posto speciale. So già che nel cuore di tutte Hermes in particolare prenderà un posto speciale, con me l'ha fatto (ho bisogno di un libro su di lui).

Amore e mitologia si sono fusi insieme per creare qualcosa di unico che nella mia libreria avrà un posto d’onore. Sperling  fai uscire presto il secondo volume perché sono in astinenza dai fratelli Lively già da ora. Lo straconsiglio!!!


“«Questo è l’effetto che hai su di me. Se so che in una stanza ci sei tu, tutto il resto non esiste. Ed ecco perché ho bisogno che tu mi odi, ho bisogno di farmi odiare, ho bisogno di tenerti lontana sotto ogni aspetto.»”


“Un cuore che non è mai stato amato può amare? O sappiamo fare solo le cose che ci vengono insegnate? Aphrodite ha commentato: un cuore che non è mai stato amato forse può amare anche meglio degli altri.”


“«Fílisé me, Persefóni mou», bisbiglia. Non ho idea di cosa abbia detto. So solo che mi ha chiamata «Persefone». «Ti ho chiesto di baciarmi», traduce. Deglutisco con forza, ma la saliva non scende. Hades segue il movimento della mia gola e ritorna a guardarmi in faccia. «Conosci un altro modo per sentire il sapore del frutto?» domanda. «Non ti resta che baciarmi, mia Persefone.» Mi azzardo ad allungare la mano sinistra, per avvolgergliela attorno al collo. La destra le fa compagnia subito, ma si posiziona al lato del viso. Accarezzo con il pollice la sua pelle calda e liscia. Per un attimo, il desiderio scompare e prende posto una tenerezza che lo fa sembrare piccolo e indifeso. «Non posso baciarti», ammetto. Un lampo di delusione gli attraversa il viso. La cicatrice si distorce. «Perché no? Non sono bello come Apollo?» «Ho detto che non posso», preciso. «E non che non voglio.» Rimane a bocca aperta, con la fronte corrugata. Forse sta aspettando il momento in cui gli riderò in faccia e lo prenderò in giro perché ci è cascato, ma non accadrà. Non sto scherzando. «Non è così che dovrebbe essere il nostro primo bacio», gli spiego.”


…. sul profilo Instagram e scorrendo il post fino alla fine troverete un piccolo tocco personale che nasce dalla mia seconda passione oltre ai libri: la moda…. 


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Outfit:

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@aquazzura Tacchi 

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