Passa ai contenuti principali

Recensione “Sotto le stelle di Parigi” di Cassandra Rocca

 

Dear romantic readers, troppi anni sono passati dall’ultima volta che ho letto un libro di Cassandra Rocca. Avevo dimenticato la dolcezza della sua scrittura. “Sotto il cielo di Parigi” è un autoconclusivo super romantico che vi fara innamorare sognando di trovarvi sotto le luci sfavillanti della bella Parigi.


Nina ha sempre sognato di diventare una ballerina e seguire le orme della nonna, ma una brutta esperienza la porterà ad abbandonare la sua passione per dedicarsi all’arte. In quei quadri c’è tutta la sua malinconia, la stessa malinconia che Maic ha negli occhi. In quegli occhi chiari Nina annega in un mare di incertezze che da tempo hanno offuscato la sua stessa anima.


“Quel broncio era così adorabile che gli fece venire voglia di cancellarlo a suon di baci...”


Nina è una ragazza con tante insicurezze che ha deciso di mettere da parte il suo sogno per vivere in modo sereno. È giusto abbandonare cosí una passione? Quante volte abbiamo avuto paura di fallire e rimanere delusi? Forse troppe, ma di contro c’è la speranza, la speranza nel buttarsi e provare ad inseguire un sogno anche a costo di tutto.


“Ogni giorno era più carina di quello precedente e quella sera in particolare, sembrava una luce nell'oscurità.”


Maic è un uomo con un animo sensibile che non vuole mostrare agli altri le proprie ferite ma attraverso la sua musica lui si mette a nudo. Per poter guarire aveva bisogno di un amore che lo facesse sentire al sicuro. 
Tutti noi almeno una volta nella vita abbiamo bisogno di una persona capace di farci superare i nostri limiti e donarci coraggio.

Cassandra dovrebbe decisamente regalarci questi gioiellini più spesso. Una scrittura delicata, che ti fa sentire leggero e tranquillo pagina dopo pagina. Ho adorato ogni sngolo capitolo e ho sognato di essere in quel teatro a veder danzare una ballerina con in sottofondo un violino suonato dal suo amore. 


“"E tu sei la donna più bella che io abbia mai visto", pensò lui.

Le parole gli rimasero bloccate in gola, ma il suo volto si avvicinò a quello di Nina.

Doveva baciarla o sarebbe impazzito.”


“Non aveva idea di cosa il domani le avrebbe portato riguardo a quella relazione, ma ormai era tardi per mettere al riparo il cuore da eventuali delusioni.

Era innamorata di Marc Legrand. Innamorata davvero, fonse per la prima volta in vita sua. Ed era la sensazione più bella e ter rificante che avesse mai provato.

Quell'uomo meraviglioso le aveva fatto il dono più importante di tutti: la libertà.”


…. sul profilo Instagram e scorrendo il post fino alla fine troverete un piccolo tocco personale che nasce dalla mia seconda passione oltre ai libri: la moda…. 


Se ti è piaciuto il post lascia un commento e condividi 😘




Outfit:

@versace Tshirt 

@zoekarseen_official Jeans 

@converse 

Commenti

POST POPOLARI

Recensione “Broken forever” di Bianca Marconero

  “Che importa se per innamorarsi basta un'ora?” Dear romantic readers, grazie Bianca, grazie per ogni singola parola che ci hai regalato sulla famiglia Serristori.  Ho avuto la fortuna di poter avere tra le mani “Broken Forever” e non posso che dire che è stato un momento irripetibile.  Ho potuto leggere nel dettaglio i momenti perduti della “crisi” tra Brando e Agnese, ho potuto leggere di questo lieto fine tanto agognato, ho potuto leggere una storia vera. La vita non è di certo tutta rose e fiori e questi due ce lo mostrano a pieno.  Ho amato ognuno di loro, Agnese con la sua tempesta interiore, Brando con il suo cuore puro (è raro trovare ragazzi come lui, e se capita l’unico consiglio è di tenerselo stretto) e poi Jacopo, Nico, Filippo e Lucio…. di quest’ultimo non ne avrei mai abbastanza. Adorato fin dal primo momento, irrisolto, intenso… merita la felicità.  Manon…. Da rinchiudere, solo questo, siamo arrivati al limite di attrazione fatale.  Leggere di questa famiglia è com

Recensione “La sindrome di Didone 3- Ira” di Christina Mikaelson

  Dear romantic readers, se qualcuno mi avesse detto che questa serie mi avrebbe toccato così tanto il cuore, non ci avrei creduto…. Con “La sindrome di Didone” sono tornata ai miei anni del liceo, ho vissuto le gioie e i pensieri/ dolori di quel periodo e sulla mia pelle ho sentito tutte le insicurezze di questi ragazzi.  La gita dell’ultimo anno e i pensieri dell’età adulta che si avvicina…. con quanta nostalgia si riguarda indietro a quell’età speciale che non potrà mai tornare? Cat ed Adriano mi sono entrati nel cuore fin dal primo momento. Qui ho trovato il loro finale perfetto. Lui mi ha conquistato spogliandosi di ogni maschera e… crescendo aggiungerei.  Ad ogni modo ogni personaggio ha fatto la sua parte per chiudere un ciclo, anzi, un viaggio che di certo non dimenticherò.  Grazie Christina per avermi regalato questa serie che terrò vicino al cuore! “Chi dice che non si può essere sempre forti ha torto. I forti sono condannati a esserlo in ogni situazione. Si sforzano di sembr